Tribunali per i minorenni addio? Ddl al Senato, cresce il fronte del no
Dopo il via libera alla Camera, la legge delega sulla riforma del processo civile è approdata in Senato: difficilmente sarà discussa e licenziata entro l’estate. Continua la raccolta firme per bloccare la riforma: a oggi sono oltre 16.200
20 giugno 2016 - 09:25
ROMA - Dopo l’approvazione alla Camera, la legge delega sulla riforma del processo civile – “Disposizioni in materia di soppressione dei tribunali per i minorenni, nonché disposizioni in materia
di istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e per i minori presso i tribunali e le corti d’appello e di uffici specializzati delle procure della Repubblica presso i tribunali” – da un
mese è passata alla Commissione giustizia del Senato. Difficile valutare i tempi perché sia discussa e licenziata: molto probabilmente, il tutto non avverrà entro l’estate.
E se l’iter prosegue, non s’arresta nemmeno la raccolta firme della petizione per bloccare la riforma lanciata su Change.org da Cnca, Coordinamento delle comunità
d’accoglienza, indirizzata ai senatori, che mano a mano ricevono nelle loro e-mail le firme che aumentano: a oggi sono oltre 16.200. “Fino a gennaio – si legge nella lettera – la
riforma sembrava andare nella direzione di una sorta di passaggio dal Tribunale per i minorenni al nuovo Tribunale per la famiglia, che avrebbe riunito tutte le competenze sui minori. Tuttavia a
gennaio l’inaspettata approvazione di un emendamento in Commissione Giustizia della Camera ha peggiorato le cose, portando a una abolizione tout court del Tribunale per i minorenni, a favore di
non meglio specificate sezioni specializzate”.
Nella lettera, le associazioni spiegano che, così com’è, la riforma “è destinata a riportarci indietro di 50 anni perché ridurrà drasticamente la specializzazione dei magistrati. Tutte le
rappresentanze degli "operatori del settore" – magistrati minorili, avvocati minorili, ordine degli assistenti sociali, ordine degli psicologi, tutte le organizzazioni che compongono il Gruppo
Crc, incaricato di verificare il rispetto in Italia della Convenzione Onu sui diritti dei minori – hanno preso una posizione durissima contro la soppressione dei Tribunali per i minorenni, che è
una tale eccellenza del nostro ordinamento, da aver spinto l’Unione europea a costringere tutti gli Stati membri a imitarla, proprio mentre il nostro Parlamento si appresta a affossarla”.
Tra le firme più recenti, anche quella di Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore, giornalista, editore, titolare alla facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano della
cattedra di Sociologia della criminalità organizzata e di Sociologia e metodi dell’educazione alla legalità. Dalla Chiesa ha spiegato così la sua scelta di firmare: “L'attuale giustizia minorile
è una delle espressioni più alte della cultura giuridica italiana. Da lì passa anche l’educazione (ben più che la rieducazione...) alla legalità del minore”.
(Ambra Notari)
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